Vivo in una strada molto quieta di Berlin.
Seppure al centro, è una strada che non incrocia e che confina con un parco, quindi al mattino, dalle mie enormi finestre senza tende, entrano soltanto la luce – e quando c’è il sole – e il canto degli uccellini.
Posso ritenermi molto fortunata, come al solito, perché se mi svegliassi col rumore, non credo che riuscirei a stare centrata durante la giornata: amo il silenzio del mattino, lo spazio per ricordarmi i sogni, per proiettare la giornata, fare una scaletta mentale di quello che devo fare e degli obiettivi che voglio raggiungere.
Oggi la rubrica #yogasenzatappetino parla proprio di questo: della prima colazione yogica, ma non vi fornirò nessuna ricetta vegan raw tadadà, solo i miei rituali che pratico ancora a letto, ancora con gli occhi chiusi e un piede nei sogni.
All’inizio, forse, sarà difficile ricordarsene, ma se iniziate non potrete più farne a meno.
Ecco le 5 cose che faccio ancora a letto*:
*(fatemi un favore però: non diventate fanatici, che se saltate un giorno non muore nessuno, ok?)
1. Quando sento che il sonno esce fuori di me, e i contorni dei sogni si fanno più fumosi, metto le mani davanti agli occhi. Dolcemente apro le dita – come quando sei bambino e ti nascondi agli altri, convinto che se tu non li vedi loro non ti vedono, e li sbirci fra le dita. Apro piano piano le dita e lascio la luce entrare a poco a poco. Sussurro il mantra WAHE GURU (un mantra di estasi, che significa incommensurabile saggezza). Personalmente ho bisogno di dormire con le finestre aperte, non amo il buio in camera, non prendo bene sonno e non mi sveglio bene: amo svegliarmi con le prime luci per dedicarmi alla mia Sadhana, la mia pratica quotidiana, e quando ci riesco, mi alzo ancora prima che la luce spunti, per godere appieno delle ore dell’ambrosia.
2. Quando la luce è entrata bene bene, prima mi stiracchio nel letto, occupandolo tutto, poi mi concedo due lunghi stiramenti del gatto: intreccio le dita dietro la nuca, e porto il ginocchio destro oltre il ginocchio sinistro, mantenendo i gomiti e la schiena alta aderenti al letto, poi faccio la stessa cosa dall’altro lato
3. Mi massaggio la zona delle ovaie qualche minuto, con movimenti circolari. Ovviamente non dormo con cose strette o scomode, e neanche con gli slip: perché bloccare la circolazione? Poi massaggio il seno in movimenti circolari, e poi la zona attorno al seno, in particolare lo sterno. Mi da molto sollievo.
4. Se non ho il ciclo, faccio circa un minuto di Stretch Pose, senza timer, conto fino a 60. Come si fa? Sdraiata sulla schiena con le caviglie riunite e con le dita dei piedi puntate in avanti, sollevo la testa e le caviglie di 15 centimetri. Le braccia sono tese e diritte appena ai lati del corpo ma senza toccarlo. I palmi delle mani si guardano e gli occhi guardano gli alluci. Respiro di fuoco dal naso.
5. Poi mi siedo sul letto a gambe incrociate, metto la mano sinistra al centro del petto, sul cuore, e la destra a 15/20 cm dalla fontanella e dico a voce alta:
• I o • M i • B e n e d i c o •
Una buona pratica quotidiana, insegnatela ai vostri figli!*
Qui un breve video che ho registrato quest’inverno a Berlin, in cui vi spiego meglio come si fa:
* [un piccolo consiglio: quando benedite i vostri bimbi piccoli, cercate di non farlo con troppa emozione/commozione, metteteli seduti sul vostro grembo, chiudete gli occhi, la mano sinistra sul vostro cuore, e la destra su di loro (testa, o pancino, o schiena) e dite la formula : IO TI BENEDICO, in modo solenne e fermo (non severo, ma neanche commosso). Facendo così evitiamo di proiettare le nostre paure ed emozioni o tristezze o stati d’animo del momento su di loro, ma diamo “un ordine solenne” all’Infinito, al divino, o in qualunque modo vogliate chiamarlo. E gli insegnamenti dicono: non c’è nulla di più forte della preghiera di una madre].
Se vuoi essere grande,
allora dovrai sentirti grande ed agire da grande.
Molte persone pensano che devono cercare l’approvazione.
Tutto ciò che devi fare è approvare te stesso.
Yogi Bhajan
A questo punto mi alzo, e continuo con i miei rituali del mattino che includono pulilingua per togliere dalla lingua la patina di muchi che l’ayurveda chiama Ama, piuttosto tossichetta.
A volte doccia fredda, trovi le indicazioni qui.
Bevo un bicchiere di acqua e limone (no, non è astringente, per niente, meglio se bevuta con una cannuccia, per proteggere lo smalto dei denti), accendo una candela e un palosanto, un legno profumato che adoro, me lo passo un pò vicino al viso e al cuore per nessun particolare motivo, ma perché mi piace trattarmi come una Dea.
Mi metto da anni e anni sul viso una cremina naturale che produce la mia amica Pina di Kiphy Napoli (è il prodotto per contorno occhi e labbra, ma io me ne infiscio e lo uso per tutto il viso), a base di burro di karité e rosa mosqueta. Va bene anche se ne ho altre, c’è una sola regola: deve essere profumatissima ma naturale, per massaggiarmi il viso e il collo a lungo, mi piace un sacco farlo!
Ed ecco che ha inizio la mia pratica yogica che include la lettura del Jap Ji e altre pratiche di meditazione, ginnastica e kriya.
E finalmente la colazione!
E tu? Che mangi a colazione?
Anche se dormi da sola, ti piace portarti la colazione a letto?
Io lo adoro, lo faccio solo la domenica, come un rituale per me e solo per me.
E a volte mi tratto anche come se fossi la figlia di me stessa, la mia persona preferita (di fatto mi sa che lo sono): mi decoro il piatto, scelgo la tazza più bella, metto della musica e dei fiori.
Hai imparato ad amarti?
Che aspetti? È una figata pazzesca e non toglie nulla al tuo amore per gli altri, anzi.
Ti saluto con questo video, che mi piace tanto, a proposito di colazioni magiche, letti che viaggiano come tappeti volanti, e l’eleganza del mattino, io che nottambula non sono più, ma adoro le dita dorate del giorno.