– Ma come fai?
– Mi piace!
– Ma non è freddissima?
– Sì, ma mi piace, mi fa bene.
– Ma non ti ammali?
– No, se sai come fare.

Questo é l’inizio della maggior parte delle mie conversazioni quando qualcuno mi vede entrare in acqua fredda: che sia mare d’inverno, che sia un lago nella foresta nera, che sia, come qualche giorno fa, le acque gelide del fiume Sesia, che mi hanno rigenerata insieme alle vette bianche e agli alberi e ai boschetti e ai petali dei fiori che galleggiavano mentre mi bagnavo come se fosse una jacuzzi privata.

La prima volta che ho fatto amicizia con l’acqua fredda è stata quando ho iniziato a praticare Kundalini Yoga, durante uno yoga festival: dalle docce nel boschi della Loira sgorgava solo un getto gelido. L’alternativa era non lavarti, che per una settimana e con tutto quello yoga, accampati nella foresta era – diciamocelo – un pò estremo.

Avevo letto dell’ Ishan, l’idroterapia, ovvero le docce d’acqua fredda consigliate dal Kundalini Yoga per migliorare la circolazioneportare lucidità alla mente e rigenerare il sistema nervoso, ma la paura dell’acqua fredda non mi aveva ancora permesso di provare a casa.

Da quei boschi nella Loira non ho più smesso. I benefici dell’acqua fredda e il piacere che mi dà uscire dall’acqua tonificata come una leonessa, o godermida sola l’acqua del mare d’inverno (perché nessuno si bagna!), é un lusso a cui non posso più rinunciare.

Quando mi sono trasferita in Sicilia per qualche anno, con accesso molto diretto al mare, ho conosciuto una donna che mi ha insegnato a fare il bagno d’inverno, a cui sarò per sempre grata, e da lì, per me è cominciata una profonda esplorazione di questa pratica.

Sinceramente non penso che sia adatta a tutti, perché come dico sempre io non sono un medico, e intuisco che non sia il massimo se si soffre, per esempio, di pressione alta. Chiedere al proprio medico e/o terapeuta é un’ottima idea, non trovi?

Vediamo come fare.

LA DOCCIA FREDDA

Devi stare sotto l’acqua fredda fredda almeno 5 minuti, interrompendo il getto 3/4 volte. Durante le pause devi massaggiarti il corpo in maniera molto energica, dal basso verso l’alto.

Una buona pratica (ma occhio a non scivolare), è massaggiarsi prima della doccia con dell’olio di mandorle dolci. Sentirai meno freddo sia perché col massaggio hai attivato la circolazione, sia perché il grasso dell’olio ti “protegge” dal freddo.

Non bagnare la fontanella (il cranio), i genitali interni (usa uno slip di cotone o chiudi bene le gambe).

Non farlo durante il ciclo mestruale o in gravidanza.

Uscita dalla doccia, sfregati bene il corpo con un’asciugamano di spugna, fino ad asciugarti per bene e vedere la circolazione ben attivata e distribuita, poi rilassati un pochino.

Prima di passare ad esplorare i bagni freddi in natura, ti consiglio di diventare un’esperta di docce fredde. Ascoltami, è il miglior consiglio che posso darti per la tua sicurezza. E se non ce la fai, non preoccuparti, non vali di meno!

IL BAGNO IN NATURA

A mare o in un fiume o in un lago, ecco secondo me le indicazioni utili:

  1. NON FARLO DA SOLA. Assicurati ci sia sempre qualcuno a riva che possa eventualmente aiutarti. E’ una pratica molto meditativa, soprattutto quando fa freddo fuori dall’acqua e in acqua. Avere qualcuno a riva che ci vuole bene, ci aspetta ed è lì, è un’àncora, non rinunciarci. Non mettere in pericolo né te né il prossimo.
  2. NON NUOTARE. Se nuoti, anche se hai la sensazione di riscaldarti, il corpo disperde il calore che l’azione dell’acqua fredda ha sui capillari, gli organi e la circolazione. Se disperdi calore, puoi raffreddarti.
  3. Se lo fai in pieno INVERNO porta con te vestiti molto caldi, che rimangano a riva: coperte, calzettoni (anche due paia), cappello di lana. Uscita dall’acqua asciugati forte forte con un’asciugamano e poi COPRITI SUBITO, stenditi e rilassati.
  4. NON ANDARE A LARGO, RIMANI DOVE TOCCHI (vedi regola 2).
  5. Non esagerare! Una/due volte al mese va benissimo.

 

COME SI FA?

Io faccio sempre una piccola preghiera di ringraziamento alle acque e porto un’offerta (per esempio dei fiorellini). Mi piace pensare alla Natura come una Madre popolata da dee, fate e esseri invisibili: che sia vero o no, che importa? La mia vita è più magica e non fa male a nessuno. Sto più in ascolto e rispetto profondamente i posti che visito. La natura non è mia, ne faccio parte, insieme ai suoi animaletti, sassi e alberi.

Per me il Mare è Jemanjà, l‘acqua dolce è Oxum. La tradizione brasiliana vanta molti canti per “gli spiriti della natura”, questo é uno di quelli dedicati alle acque:

 

Torniamo a noi:

Entra lentamente, ma non troppo, per non prendere freddo. Immergi i polsi (vedrai che le spalle di rilassano) e fermati un pò quando l’acqua arriva all’altezza dei fianchi. (Ovviamente a stomaco quasi vuoto!). Continua ad entrare piano piano. Immergiti fino al collo e rimani IMMOBILE  in acqua, senza muoverti.

Forse urlerai, una volta, con grazia: conceditelo. Una volta: rispetta la quiete della natura.

Quando inizi a sentire caldo (come se sudassi sott’acqua), dolcemente esci. Asciugati subito, copriti bene, rannicchiati e goditi la sensazione.

Piano piano, col tempo, puoi immergere anche la testa, e tirarla fuori subito, alcune volte. Ma non forzarti, ascoltati.

Cosa ho notato?

  1. E’ senza dubbio una pratica yogica vera e propria, per questo la inserisco nella mia rubrica #yogasenzatappetino. E’ una pratica meditativa, se esegui correttamente le indicazioni.
  2. Il mio coraggio è aumentato, nella vita di ogni giorno: se puoi farti il bagno a una temperatura di 8° puoi sostenere molte sfide (non solo fisiche), non trovi?
  3. Non ti ammali, se segui le indicazioni.
  4. La circolazione sanguigna migliora tantissimo.
  5. Ritorni a un rapporto con la natura molto più intimo e arcaico.

 

Fammi sapere come va, ti prego di essere prudente, e ricordati che senza amore per se stessi, qualunque yoga é davvero inutile.

Qui il mio dono per te da scaricare: Ishnan, un pdf sulla scienza dell’idroterapia nelle parole di Yogi Bhajan.