“La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura.

È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa.Ci chiediamo, chi sono io per essere brillante, bellissimo, pieno di talento e favoloso? In realtà, chi sei tu per non esserlo?

Sei figlio di Dio. Il tuo giocare in piccolo non serve al mondo.

Non c’è niente di illuminato a sminuire se stessi in modo che altre persone non si sentano insicure vicino a te. Siamo tutti nati per brillare come fanno i bambini. Siamo nati per manifestare la gloria di Dio che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi, ma in tutti noi. E mentre lasciamo che la nostra luce risplenda, inconsciamente diamo agli altri la possibilità di fare altrettanto.

E quando siamo liberati dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.” [A Return to Love, Marianne Williamson, ma il brano è spesso erroneamente attribuito a Nelson Mandela].

Ieri una  splendente amica, una yogini come me, mi ha fatto dono di questa poesia. Sedute sulle poltroncine verdi di un Kafé sulla Mariannenstraße, snocciolavamo come in un japa i nostri cuori, semi preziosi coperti da maglioni pesanti e colorati. Raccontando vedevamo chiaro, più chiaro nelle cose che dobbiamo imparare, che stiamo imparando. E ci siamo salutate donandoci un mantra: siamo Regine. Regine guerriere e dorate.

Splendiamo, naturalmente tutti splendiamo. Ma spesso non ce lo concediamo. O peggio, non ci piace nemmeno che gli altri splendano, per una strana forma di mediocrità che prende erroneamente il nome di “umiltà“. Iniziamo a fare gnegnegnè, è vero o no?

Umiltà è un’altra cosa. Umiltà è la consapevolezza che ogni nostro talento viene dal divino, e al divino ritorna, ed esiste per elevare nella grazia e nell’impegno questo mondo.

E proprio ieri leggevo una frase di Iman, la splendente moglie del meraviglioso David Bowie: “If you’re lucky enough to do well, is your responsibility to send the elevator back down“. Se ce la fai, porgi una mano agli altri che stanno giù.

Quando parlo durante la classe di yoga del Corpo Radiante, mi riferisco sempre ad una stella (Soulstar, vi dice niente?). Il nostro nucleo è una stella. Lavoriamo sul corpo radiante quando permettiamo all’energia di fluire verso fuori, di manifestarsi al di fuori di noi, come coraggio ed eleganza. La scintilla divina emana da noi, ed illumina tutto e tutti.

Ancora un Kafé, oggi, sulla Görlitzerstraße, con un’altra amica. Sii disposta a perdere tutto, le ho detto. E’ così che funziona il Corpo Radiante. O tutto o niente non mi piace, sento che sia meglio dire: sono disposto a perdere tutto. E allora sì che ho la capacità di attrarre ciò che mi serve e che è buono per me semplicemente emanando me stessa.  Cura i capelli (non li tagliare, poco, ogni tanto), che sono connessi col campo magnetico, indossa oro, vesti con abiti chiari.

Da due giorni il Corpo Radiante mi chiama e mi ispira. Cammino sotto la neve cantando Ajai Alai *(un mantra del Kundalini Yoga, che serve a lavorare proprio sul Corpo Radiante, ma c’è anche un kriya adatto che amo. Trovate il link col pdf alla fine dell’articolo, così come il testo del mantra).

Splendore è la parola che ispira questo 2017 per me. Mentre mi chiedevo quale potesse essere la guida per questo nuovo percorso, un giorno in palestra ho conosciuto una ragazza, che mi ha colpito per il suo splendore. Mi ha fatto ridere moltissimo durante un allenamento, per la grazia con cui ha manifestato il suo umorismo. Quando negli spoiatoi le ho chiesto come si chiamasse mi ha detto : Aglaia. Ed io: Aglaia? Che nome bellissimo! Cosa significa? E lei timida e stupenda mi ha detto, abbassando un po’ le ciglia: Splendore.

Lei lo era eccome. Ed ecco che si era manifestata la mia ispirazione per il 2017. Splendore.

Splendere, senza preoccuparsi di splendere.

Splendere, senza aver paura che la proprio luce metta in ombra qualcun altro. Impossibile, se è il cuore a splendere.

E se pure qualcuno avesse qualcosa da ridire…futtitinni, no?

La nostra natura, la natura di tutti, è quella splendere. Di essere regali e maestosi.

Come Yogi Bhajan e Guru Dev Singh, ma anche come Iman e David Bowie e Beyoncé: vi prego, non dividete il mondo, non giudicate. Osservate lo splendore sparso nel mondo, la neve sui rami, gli occhi nella notte dentro una discoteca, una chiesa all’alba. Tutto è Uno.

Ti hanno insegnato a non splendere, e tu splendi, invece“. Pier Paolo Pasolini.

Ecco kriya e mantra, e se l’articolo ti è piaciuto, condividilo anche tu 🙂

* Per il kriya clicc a qui: for_the_radiant_body-set_for_keep-up_spirit-yoga_for_prosperity

* “Ajai Alai, Abhai Abhai, Abhoo Ajoo, Anaas Akaas Aganj Abhanj, Alakh Abhakh, Akaal Deaal, Alek Abehk, Anaam Akaam, Agaahaa Adhaahaa, Anaatay Parmaatay, Ajouni Amouni, Na Raage Na Ranghe, Na Rupe Na Reke, Akaramang Abharamang, Aganje Alekhe”.

[Invincibile, Indistruttibile, Senza paura, Ovunque, Non nato, Eterno, Indistruttibile, In ogni cosa, Invincibile, Indivisibile, Invisibile, Libero dal desiderio, Immortale, Buono, Inimmaginabile, Senza forma, Innominabile, Libero dai desideri, Impenetrabile, Indistruttibile, Senza Maestro, Distruttore, Oltre la nascita e la morte, Oltre il silenzio, Più dell’amore stesso, Oltre ogni colore, Senza forma, Oltre i chakra, Oltre il karma, Oltre il dubbio, Oltre le battaglie, Inimmaginabile].

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