Buon anno azzurro, non rosso.
Nella mia piscina c’è un ragazzo che cammina sul fondo azzurro, cammina sott’acqua, elegante e silenzioso, ma vanità non cammina con lui.
Nella mia piscina c’è una donna con molti anni che piroetta intorno a un salvagente azzurro. E’ bionda ed è lunga, e si muove in silenzio, secondo un piano segreto.
Nella mia piscina c’è il volto bianco di una madre, che l’acqua fa scivolare, ha sopracciglia che sembrano cupole, occhi profondi e antichi, ha fianchi larghi, piscine di figli.
Nella mia piscina c’è una cupola vera, e colonne. C’è un mosaico, e due mostri marini che soffiano acqua, acqua che gorgoglia azzurra e i miei capelli attorciglia.
Nella mia piscina c’è una giovane nera come la notte, fluida come il giorno che ci ha incontrato, tiene per mano una figlia dolce come il miele scuro di castagno, leggera di vita, di coccole, di amore sicuro.
Nella mia piscina ci sono finestre che aprono alberi, alberi che abbracciano il cielo, stelle che lo bucano, questo cielo che mi esplode in petto.
Nella mia piscina c’è una piscina segreta, che un giorno ho visto, e che ho avuto voglia di nuotare, come la prima volta.
Nella mia piscina c’è un silenzio azzurro, azzurro come questo anno, che è nato azzurro, non rosso.
E’ nato piano, è nato dolce, è nato in acqua, fra le mie mani.
E’ nato fra candele, in una mezza luna, è nato senza sforzo, senza paura.