Il mio corpo contiene:

Un amore troppo grande, quello per la mia nipotina, che non so come fa a starci tutto dentro la pelle.

Un abbraccio grosso che di notte viene a cercarmi, un abbraccio che cerco, che mi culli, mi stringa e mi dica: non preoccuparti, ci penso io a te.

Una mancanza gigantesca, quella di chi non c’è più, di chi non ci può essere, di chi per il momento è in ostaggio alle circostanze.

Una speranza salda come una quercia millenaria: andrà tutto bene, siamo vicini lo stesso.

Il mio corpo contiene molti capelli, e un progetto per capello, un’idea per doppiapunta, e no, non li taglio, le doppiepunte guariranno anche loro.

Il mio corpo contiene un ginocchio destro, un ginocchio maestro, qualche vite cigolante, che dice: rallenta, vai piano, semina bene, ci vuole del tempo per veder crescere un albero. Intanto osserva le foreste silenti.

Il mio corpo contiene un
figlio mai nato, un ti amo mai detto, e forse mai pensato.

Il mio corpo contiene un cuore che batte, a volte uno swing, a volte rock and roll, a volte un lento, da ballare guancia a guancia.

Il mio corpo contiene una lingua senza peli, e molti peli sulle gambe. Uno stomaco col pelo che digerisce pietre e rospi, e peli sulle gambe che regalano chiacchiere e intimità con chi se ne occupa.

Il mio corpo contiene due occhi tristi e curiosi, e un terz’occhio che si apre quando li chiudo, e permetto che sia. Che sia come sia, da quell’occhio vedo molto meglio, lì non c’è miopia.

Il mio corpo contiene labbra che sorridono, labbra che parlano, labbra che si schiudono, denti che le mordono per imparare a far silenzio. Loro baciano a volte, molte volte la nipotina, a cui i miei baci piacciono molto, così mi ha detto.

Il mio corpo contiene dita e unghie, che graffiano, che ticchettano sulla tastiera, che arrotolano capelli, che stringono matite, e a volte mani. Spesso sulle unghie c’è lo smalto, anche su quelle dei piedi, tutto l’anno.

Il mio corpo contiene molte lacrime, come in uno scrigno. A volte me le fa piangere, ma spesso se le tiene strette, ha sete il corpo, si sa.

Il mio corpo contiene pensieri, ed è il mio Maestro.

Il mio corpo mi contiene e mi insegna a darmi e ad amarmi.

Il mio corpo è una poesia. Ed io la sto imparando.

 

 

(nella foto sono io, e la foto è di Uttamjit Kaur Stefania Marino, scattata il giorno del mio ultimo compleanno a Roma Amor)