Per introdurvi agli ultimi due stadi nel sentiero della saggezza (abbiamo parlato in questo articolo dei primi tre stadi), voglio raccontarvi brevemente la storia di una delle mie mistiche preferite, Ma Jaya, una contemporanea servitrice del divino attraverso le sue mani e braccia tatuate, proprio come dice Ben Harper in una delle sue canzoni.

Ok, chi mi conosce bene sa che lo amo tanto. Ma non lo amo solo perché é bellissimo, surfista, un grande musicista ed è pieno di tatuaggi. Lo amo soprattutto per i testi delle sue canzoni, credetemi!

Conoscete la sua canzone With My Own Two Hands? Fa così:

 I can change the world, with my own two hands / Make a better place, with my own two hands / Make a kinder place, oh with my, oh with my own two hands […]

Ma Jaya diceva la stessa cosa. Giovane donna di Brooklyn, iniziò a fare yoga, sentite un po’ perché: 

perché aveva saputo che faceva dimagrire! Così iniziò a praticare un  pranayama per tanto tempo, pensando che quindi sarebbe dimagrita più velocemente…e invece raggiunse la realizzazione spirituale!

[dedicato a tutti coloro che si lamentano che lo yoga stia diventando una moda: che ben venga! non si sa mai come va a finire 🙂 ]

Continuando a vivere la sua vita normale di madre e moglie, iniziò ad insegnare in tutto il mondo, aiutando moltissime persone ed incoraggiando tutti ad aiutare la gente di strada, i senzatetto, le comunità LGBT, ed in particolare le donne incinte ammalate di AIDS, e i loro figli, tanto che nel 1976 fondò a questo scopo una comunità in Florida.

Ma Jaya sosteneva che ogni cammino spirituale porta a Dio, e insiteva dicendo – davanti coloro che la veneravano – che i suoi insegnamenti non costituivano una religione: li incoraggiava piuttosto alla gentilezza incondizionata!

Durante un incontro con religiosi di tutto il mondo pronunciò una frase che amo molto: “le stesse mani che unite in preghiera, usatele per aiutare chi sta male”.

Era molto amica di Yogi Bhajan (nella foto in alto Ma Jaya e Yogi Bhajan suonano i tamburi e danzano insieme: che gioia di vivere!), davvero un’anima straordinaria…ed io la sento tanto vicina. E’ volata in cielo il 13 aprile 2012, ed è una strana coincidenza che io ogni anno ad aprile pensi a lei, e riscopro sempre che è un po’ il suo mese. E’ andata così anche stavolta.

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Ma Jaya

Vediamo dunque insieme le ultime due fasi nel sentiero della saggezza:

Sahej Pad – Lo stadio dell’Esperto 

Il quarto e il più gioioso stadio della pratica e dell’esperienza nel cammino spirituale, lo stadio in cui diventiamo profondamente intuitivi e connessi con lo Spirito. Incarniamo con semplicità l’eleganza interiore e la semplicità del flusso, accettando pienamente il nostro splendore. Percepiamo intimamente la certezza della connessione col divino e con il Tutto, i nostri pensieri sono fluidi, e si manifestano, ci fidiamo delle nostre intuizioni e non sentiamo più la separazione, quel senso di erronea distanza dal Tutto: siamo completamente allineati col nostro Dharma e col nostro destino.

Tutto quello che vuoi fare in questa fase è insegnare e servire con Amore.

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Ma Jaya e Yogi Bhajan

Ed eccoci arrivati all’ultima fase:

Sat Pad – La fase del Maestro 

Sebbene si tratti dell’ultima fase nel sentiero della saggezza, questo stadio è raggiunto da pochissime persone. E’ lo stadio della Verità e della Realtà. Qui non c’è distorsione dell’ego, e nessuna separazione. Il Maestro agisce in modo spontaneo ma non impulsivo: è uno stato di coscienza/fase di vita pienamente incarnato e presente, in cui si opera a partire da quella che nel Kundalini Yoga chiamiamo Mente Neutra, o Mente Meditativa Applicata.

Un Maestro è consapevole dei problemi e li affronta prima che i suoi studenti possano persino rendersi conto che ne esista uno, e rispondere a più domande in una sola volta, in modo molto concreto, senza che nemmeno vengano poste.

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Yogi Bhajan e Guru Dev

Io non ho avuto la gioia di conoscere di persona Yogi Bhajan, se non nei miei sogni. Ma ho avuto ed ho l’enorme privilegio di seguire il più possibile Guru Dev Singh Khalsa, Maestro di Sat Nam Rasayan, l’arte di cura meditativa connessa al lignaggio del Kundalini Yoga, che ho l’onore di studiare da anni.

Guru Dev per me è l’unica esperienza vicina di un essere umano nello stato di Sat Pad, mi sento davvero privilegiata e benedetta di aver incontrato questo esempio nella mia vita.

Ciao Guru Dev, ti voglio bene. Grazie sempre di tutto.

Approfitto di questo post per diffondere il mio appello, quello di portare la #turbanschool alle donne che stanno facendo la chemioterapia. E’ il mio modo di usare le mani che unisco in preghiera per prendermi cura del mondo. E’ un dovere. E’ IL cammino, il Dharma.

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Condividete il più possibile, vero?
Su www.yoganroll.com trovate tutti i miei contatti.

Vi auguro ogni bene, e la consapevolezza di gioire della vita e della salute.

Sat Nam

Elisabetta Har Atma Kaur